20 giugno 2007

Statuto di Hamas: articoli 7 e 13.

Articolo 7. Il movimento di resistenza islamico è uno degli anelli della catena di jihad nella sua lotta contro l'invasione sionista. E' legato all'anello rappresentato dal martire 'Izz-Id-Din Al Qassam (1882-1935) e dai suoi fratelli di combattimento, i Fratelli Musulmani del 1936 (che continuarono la lotta anche dopo che Al Qassam fu ucciso nel 1935). E la catena continua per collegarsi a un altro anello, la Jihad degli sforzi dei Fratelli Musulmani, nella guerra del 1948, nonchè le operazioni di Jihad e dei Fratelli Musulmani del 1968 e oltre. Benche gli anelli sia distanti l'uno dall'altro e molti ostacoli siano stati posti di fronte ai combattenti da coloro che si muovono agli ordini del sionismo così da rendere talora impossibile il perseguimento della Jihad, il Movimenti di Resistenza Islamico ha sempre cercato di corrispondere alle promesse di Allah, senza chiedersi quanto tempo ci sarebbe voluto. Il Profeta-le preghiere e la pace di Allah siano con lui- dichiarò: "l'ultimo giorno non verrà finchè tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e finoa quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l'albero diranno: "O musulmano, o servo di Allah, c'è un ebreo nascosto dietro di me- vieni e uccidilo; ma l'albero di Gharqad non lo dirà, perchè è l'albero degli ebrei " (citato da Al Bukhari e da Muslim).
Art 13. Le iniziative di pace, le cosidette soluzioni pacifiche, le conferenze internazionali per risolvere il problema palestinese contraddicono tutte le credenze del Movimento di resistenza islamico. In verità, cedere qualunque parte della palestina equivale a cedere una parte della religione. Il nazionalismo del Movimento di resistenza islamico è parte della sua rligione, e insegna ai suoi membri ad aderire alla religione e innalzare la bandiera di Allah sulla loro patria mentre combattono la Jihad.

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